martedì 16 ottobre 2018

Sono un “Topo da Protocolli” ...


Secondo il “Dizionario de modi di dire” del sito del corriere.it un “TOPO DI BIBLIOTECA” è un “Lettore accanito, assiduo frequentatore di biblioteche, erudito che passa il suo tempo in mezzo ai libri a studiare e divorare volumi, come un topo chiuso in una biblioteca a rosicchiare pagine”. Per analogia, quindi, potremmo definire un qualunque “soggetto, assiduo frequentatore di banche dati, siti pagine social ecc, che passa il suo tempo on-line a leggere tabelle e rapporti" un “TOPO DI BANCHE DATI”.
Oggi come oggi, poi sono in vigore norme che disciplinano gli obblighi delle pubbliche amministrazioni e delle società e degli enti di diritto privato controllati o partecipati da pubbliche amministrazioni, in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni.
Se, dunque, le fonti del tipo di cui sopra sono siti istituzionali, pagine della trasparenza e in generale atti di enti pubblici e/o società controllate, allora potremmo dire che ci troviamo di fronte ad un “TOPO DA PROTOCOLLI”.

Ebbene sì, lo confesso, io sono uno di questi, un vero e proprio TOPO DA PROTOCOLLI.

Un giornalista d'inchiesta, direte voi! …
No, non è così, perché un giornalista, alla fin fine, ha pur sempre bisogno di arrivare a rispondere alla domanda: “Qual è la notizia?” … e se non c'è notizia, non c'è interesse generale, non c'è pezzo articolo o reportage.

Un Topo da Protocolli, invece, può fare a meno di quella domanda, limitandosi a ricostruire iter e storie che giudica interessanti o comunque in grado di interessare.

Un Topo da Protocolli, può fermarsi sul confine delle domande che potrebbero sorgere più o meno spontanee nell'arco della sua ricerca, solo per condividerle con chi ha voglia di condividerle.

Un Topo da Protocolli, inoltre, non ha l'obbligo di “sentire tutte le campane”, di riportare le dichiarazioni esplicative di tutti gli attori delle varie vicende che decide di studiare e/o di raccontare, perché i suoi attori sono … gli atti ufficiali … (delibere, determine, verbali, note, lettere contratti, ecc.) e questi parlano da sé, sono le uniche cose che valgono e che contano quando si tratta di enti pubblici e similari.

E dunque eccomi qua: io sono un Topo da Protocolli che ci prova.

Certo è una strada un po' noiosa, sicuramente (almeno a priori) molto poco “titolosa”. 
Spesso non è nemmeno roba che si può risolvere o esaurire facilmente con un tweet o con un post.
Per questo, forse, “È poco moderna”, come il mare d'inverno di Enrico Ruggeri, m
a a me pare che ce ne potrebbe essere bisogno.

Può funzionare?
Non lo so, ma se non ci provo non lo saprò mai
Perché - anche se in questo caso non ci sono in ballo soldi stipendi o investimenti visto nessuno mi paga per farlo! - è una questione di domanda e offerta (come tutto in questo nostro mondo?) …