Libere riflessioni del giorno dopo ... oggi come oggi se usi più di 100 parole sei un "nemico del popolo".Don Milani diceva: “L’operaio conosce 100 parole, il padrone 1000, per questo è lui il padrone”.
Don Milani offriva, a chi non vi aveva accesso, la cultura e l'istruzione come
strumenti di emancipazione, di crescita e di “possibilità” di
diventare “padroni”, o meglio, classe dirigente della propria
comunità.
La mia impressione è che oggi, in tutto il mondo occidentale, i “vincenti” percorrano la strada opposta.
I "vincenti" usano
solo 100 parole (che inevitabilmente diventano slogan) per catturare,
ottenere e conservare il consenso, così da risultare più “semplici”
e comprensibili (e quindi “complici”) per i loro seguaci.
E
contemporaneamente, sempre con quelle sole 100 parole, diffondono,
insinuano e alimentano l'accusa e il sospetto che chi cerca di
evidenziare che la realtà è complessa - e che servono ben più di
“100 parole” per affrontarla, gestirla, governarla e cambiarla –
è solo qualcuno che cerca di fregare le persone semplici ovvero “il
popolo”.
Oggi come oggi una
persona colta, competente, con esperienza - o che, comunque, prima di
esprimere un'opinione o di proporre una soluzione fa ricerca, analisi ed
elaborazioni articolate - è un “nemico del popolo” più di
quanto i capitalisti lo siano mai stati per i comunisti!!!
Tutto ciò, mi spaventa.