martedì 19 giugno 2018

Non solo (ma anche) di Courmayeur ...

Libere riflessioni del giorno dopo ... oggi come oggi se usi più di 100 parole sei un "nemico del popolo".
 
Don Milani diceva: “L’operaio conosce 100 parole,  il padrone 1000, per questo è lui il padrone”.
Don Milani offriva, a chi non vi aveva accesso, la cultura e l'istruzione come strumenti di emancipazione, di crescita e di “possibilità” di diventare “padroni”, o meglio, classe dirigente della propria comunità.

La mia impressione è che oggi, in tutto il mondo occidentale, i “vincenti” percorrano la strada opposta.

I "vincenti" usano solo 100 parole (che inevitabilmente diventano slogan) per catturare, ottenere e conservare il consenso, così da risultare più “semplici” e comprensibili (e quindi “complici”) per i loro seguaci.

E contemporaneamente, sempre con quelle sole 100 parole, diffondono, insinuano e alimentano l'accusa e il sospetto che chi cerca di evidenziare che la realtà è complessa - e che servono ben più di “100 parole” per affrontarla, gestirla, governarla e cambiarla – è solo qualcuno che cerca di fregare le persone semplici ovvero “il popolo”.

Oggi come oggi una persona colta, competente, con esperienza - o che, comunque, prima di esprimere un'opinione o di proporre una soluzione fa ricerca, analisi ed elaborazioni articolate - è un “nemico del popolo” più di quanto i capitalisti lo siano mai stati per i comunisti!!!

Tutto ciò, mi spaventa.